La stagione sportiva volge al termine.
Un altro anno di rugby, e molto di più.
Un anno fatto di lavoro silenzioso, di impegni portati avanti dopo l’orario di lavoro, tra figli, pioggia, freddo e chilometri.
Un anno reso possibile da chi c’era. Sempre. Anche quando nessuno guardava.
Sondrio Rugby ringrazia chi ha costruito, giorno dopo giorno, il nostro percorso: atleti, allenatori, collaboratori, famiglie. Soprattutto chi non cerca riflettori.
Quelli che, senza compensi né riconoscimenti, tengono in piedi tutto con costanza, coerenza, educazione, cura e responsabilità.
È quello che tiene insieme le cose quando sarebbe più facile mollare.
C’è un modo di esserci che non fa rumore, ma sostiene.
È questa forza silenziosa che ha permesso al nostro club di crescere, di dare vita a progetti nuovi, inclusivi, solidi.
Attività portate avanti con competenza e passione da chi crede ancora che lo sport sia un progetto educativo, non un palcoscenico.
Sono esempi concreti di ciò che accade quando si mettono al centro i valori – non gli interessi.
In un tempo che premia chi si espone più di chi costruisce, noi scegliamo di restare dalla parte di chi fa. Di chi si assume il peso delle cose. Anche quando nessuno applaude.
La prossima stagione ripartirà da qui:
Dalle persone che scelgono di esserci.
Dai valori che non si svendono.
Dal rugby che sappiamo fare.
E da quello che vogliamo ancora diventare.